Borgo Berga: la storia


La pubblicazione de "La Sagra dei nani" è stata da sempre concepita dal Comitato di quartiere come uno strumento didattico, giososo ma profondo, perchè gli studenti e le loro famiglie conoscessero e valorizzassero maggiormente la splendida storia della nostra zona. La fiaba infatti viene assunta nella sua funzione catarchica, e mira (edizioni 1980-1983) a richiamare l'attenzione della Città sul patrimonio storico, culturale, architettonico, letterario e paesaggistico della zona Santa Caterina, Borgo Berga, Santa Caterinella, Valletta del Silenzio e tutta la Riviera Berica.
La terza edizione (maggio 2012) sarà consegnata alla scuole e agli istituti ( dirigenti e ai docenti di tutte le scuole di ogni ordine grado) dell'area, agli operatori culturali e sociali, alle famiglie, alle autorità, ai mezzi di comunicazione, alle associazioni ambientaliste e sportive, e ai cittadini in generale che ne facciano richiesta, attraverso questo blog.
Riproduce integralmente l' edizione originale; è curata dal Comitato Borgo Berga-Santa Caterina-Santa Caterinella, in collaborazione con le associazioni di Campedello e Riviera Berica. 
Di fronte alla colata di cemento e all'inquinamento aggravato dal flusso del traffico per le costruzioni nell'ex Cotorossi e di fronte ai problemi emergenti lungo tutta la Riviera Berica, l'edizione del 2012 intende consolidare i valori civici e la vocazione alla Bellezza e all'Armonia di quanti amano Vicenza, dall'Unesco considerata "patrimonio dell'umanità".
A continuazione, la Presentazione alla terza edizione.




LA SAGRA DEI NANI, UNA FIABA PER VICENZA
a cura di Luciano Carpo




Fin dalla sua riscoperta (1980) e prima diffusione come pro-manoscritto di carattere educativo, la leggenda dei nani e della principessa Layana portò un sorriso di fortuna a Vicenza; fu subito felicemente ricreata da giovani artisti, musicisti e operatori di spettacolo, citata in numerose pubblicazioni, interiorizzata nell’immaginario popolare anche in collegamento con l’esplicito invito rivolto ai vicentini perché avessero una cura maggiore della propria splendida Città e del suo patrimonio monumentale architettonico, artistico e paesaggistico.
Questa ricerca didattica, condotta da Luciano Carpo, con il pittore Galliano Rosset e il prof. Moreno Pozza insieme con gli studenti della classe 2a D - S.M. “V.Scamozzi", vide la sua prima edizione (1981) in coordinazione con il gruppo di S. Pietro-Pensionato Salvi, attento cultore delle tradizioni del glorioso quartiere Trastevere e della fiabesca torre lignea della Rua cittadina.
La seconda edizione (1983), fu per sollecitare il recupero dell’attuale parco di via Ruspoli (zona Stadio) ed, in particolare, del complesso monumentale di S. Silvestro (recuperi iniziati con una campagna di sensibilizzazione e di formazione culturale e con un’opera di pulizia ambientale da parte dei giovani del Comitato di quartiere S. Caterina- Stadio, stimolando l’interessamento delle istituzioni cittadine e dello Stato), in quel tempo in condizioni precarie.
Come scrisse Maurizia Veladiano (Giornale di Vicenza, 1983), “la leggenda dei nani e di Layana scivolò di muro in muro in muro, di porta in porta; e la memoria si condensa ora nelle forme discrete d’un silenzioso, struggente tormento.
Partire dalla leggenda dei nani è un modo, certo accattivante, certo fascinoso - , ma certo uno dei tanti modi possibili per addentrarsi nel mondo “attorno” ai luoghi e al colle della fiaba e della sagra.
É questo uno di quei libretti preziosi, che in veste agevole e chiara indicano percorsi e idee: la sfida è contro l’oblio del tempo, la corrosione del ricordo, l’incuria civile.
Ha il sapore agreste di antichi cantari, quando la voce popolare diffondeva l’ ansito lieve di saghe ancora possibili.
La speranza è nel sorriso della fiaba, che ininterrotta fluisce dal passato al presente, stavolta raccolta dall’acerba grazia di un gruppo di ragazzini.”
La presente terza edizione de La Sagra dei nani (2012), patrocinata dal Comitato “Iniziativa Culturale Borgo Berga, Santa Caterina-Santa Caterinella”, in collaborazione con le associazioni di Campedello-Riviera Berica, riproduce integralmente il testo degli anni ’80, proprio perchè constata che quella sfida contro l’incuria civile e quel “messaggio per la Bellezza”, sono stati raccolti e concretizzati in questi tre ultimi decenni fa dalle competenti autorità e dai privati interessati, almeno per quanto riguarda la zona di Santa Caterina, quella sottostante Porta Monte.


La fiaba è stata possibile. Lo sarà ancora?


La Sagra dei nani ritorna ora per richiamare l’attenzione “attorno” alla zona di Borgo Berga, che non è per niente solo un’arteria giugulare di transito. Vi abitano “cittadini” su tutto il colle e in tutte le meravigliose aree interne. Vi giungono ogni giorno bambini e studenti di ogni ordine e grado fino all’università, sportivi, pedoni, ciclisti, pellegrini, persone con disabilità, genitori con carrozzine per neonati, turisti, e vicentini di ogni età e di ogni quartiere, che vogliono passeggiare lungo la ciclabile o salire al Colle.
Borgo Berga è l’inizio dell’Anello poetico, più bello di Vicenza, con capolavori conosciuti in tutto il mondo e con percorsi naturali e storici di rara bellezza.
Un Anello poetico, che parte dall’Arco palladiano delle Scalette e scende alla Riviera Berica. Il Gallo, Campedello, S. Croce Bigolina, Tormeno, lago di Fimon e i suoi paesi, Longara, Debba,...e dieci Comuni fino a Noventa Vicentina, lungo una strada che è fiancheggiata, da un lato, dall’Acqua a Venezia, verso gli Euganei. Dall’altro, dalla Terra di gente perbene.
Dall’Aria della dorsale boscosa di vigneti e ulivi sui nostri dolcissimi colli, talora su falesie strapiombanti, come sulla prua di una nave di fronte alla pianura padana. E, disseminato ovunque, il Fuoco dell’arte: ville, chiostri, eremi, grotte, covoli, splendidi casolari agricoli.
Su questo anello e da questo ambiente naturale, il Palladio continua a stupire il mondo con la sua Rotonda, e i Tiepolo a rispecchiare i tramonti.
Qui il grande regista cinematografico Losey ha pensato la dimora del Don Giovanni di Mozart, nella laguna delle prime nebbie. Qui, l’ Uomo ha pensato e realizzato le sue creazioni in un continuum con la bellezza della natura, come la millenaria preistoria di Fimon, delle anguane e salbanei si allunga in un continuum attraverso le orme medioevali dei Templari alla Commenda, e attraverso la storia di cultura dei monasteri a Santa Caterina, del porto a Santa Caterinella, del 10 giugno a Monte Berico, della penna letteraria del Fogazzaro e del Piovene alla Valletta del silenzio. Qui la storia recente inanella pagine complesse con la vacca mora e la littorina da Noventa, i bombardamenti del ’44, le biciclette al Cotorossi, fino agli attuali interventi urbanistici tuttora in corso.


Qualità urbana di vita è conciliare gli interessi materiali con le necessità immateriali


La Sagra dei nani ritorna nella sua primigenia edizione con lo stesso ansito lieve di saghe ancora possibili, cosciente che bisogna “educare al territorio” ed “educare il territorio”, ricordando a tutti che l’ “anello più bello di Vicenza” è un BENE COMUNE.
Ritorna, perché le nuove generazioni sappiano amare e valorizzare il patrimonio monumentale, artistico e paesaggistico dell’area di Borgo Berga-Riviera Berica, di cui non sempre si è saputo cogliere e rispettare “la vocazione formativa alla Bellezza” nel continuum di retroalimentazione tra la Città e il Colle, tra il trionfo di una Natura gioiosa e il Genio umano, tra il circuito delle Ville venete e il fiume, tra la fede della festa dei Oto e la fatica dell’esistere, tra il percorso risorgimentale di parco Guiccioli e la Valletta del silenzio, tra i campi di mais e i telai del cotonificio. Al contrario, si sono approfondite le cesure e innalzato l’impatto.
I “cittadini” di Borgo Berga sono coscienti di essere parte di un mondo che cambia. Sanno altresì che in molte città del mondo globalizzato, aumenta la sensibilità per la qualità urbana di vita, che traduce l’inevitabile evoluzione nella ricerca di armonizzare - in un “sistema umanizzato” - l’intreccio delle relazioni per interessi materiali con l’intreccio delle necessità immateriali, quali la sicurezza, il verde, le possibilità di ri-crearsi nello spirito, “dentro”, di rinnovare la propria identità senza perdere la propria storia; necessità immateriali, quali quelle di contribuire a modellare un paesaggio amico e luoghi per l’incontro senza perdere le radici; necessità immateriali, quali la cultura e lo sport, la Bellezza e l’Armonia.


Dedicata a due sorelline


Questa terza edizione della Sagra dei nani è dedicata alla Ciminiera dell’ex Cotorossi, che in se stessa racchiude – sorellina accerchiata - mille storie di umanità, di valori civici e di cultura, e si affida a quanti amano Vicenza, dall’Unesco riconosciuta come “patrimonio dell’Umanità”.
E’ dedicata altresì alla chiesetta di Santa Caterinella al Porto, - sorellina abbracciata alle case - che, di fronte alle cesure e all’impatto, si propone dignitosa nel continuum delle abitazioni di “cittadini di Vicenza”, e nella memoria popolare della Sagra dei nani, simbolo della raffinata coesione comunitaria del Borgo antico, che ora richiede adeguati interventi per la qualità urbana di vita, per la crescita e per l’ armonizzazione integrale di tutto il contesto, antico e nuovo. 
Chissà che, ritornando ancora una volta, non continui a portare un sorriso di fortuna a Vicenza-Bene Comune, la principessa Layana, la cui fiaba - come scrive M. Veladiano - è “un battito intenso, perché l’intenzione è sciogliere, subito, un gran desiderio: quello di salvare il ricordo, la storia, il silenzio. L’occhio sì discioglie nel gioco felice della fiaba, ma è anche percorso da una tensione descrittiva in grado di costringere il lettore nel cerchio appassionato di un grosso bagaglio di “memorie”, che non devono andare perdute ma articolate e rivitalizzate.


Vicenza, 10 maggio 2012


(L. C.)


lucianocarpo@yahoo.es

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